Guida ai Prodotti per l’analisi dei PFAS

Selezionare i materiali di laboratorio adatti ai metodi per i PFAS

Quando le agenzie governative e altri istituti di ricerca hanno sviluppato i primi metodi di analisi dei PFAS, alcune sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) hanno mostrato perdita o aumento di segnale, in base alla diversa manipolazione dei campioni. Queste fonti di errore impreviste possono presentarsi in qualsiasi fase di lavoro, dalla raccolta all’analisi, e possono causare imprecisioni a livello di quantificazione e registrazione. Il grande impegno per la risoluzione dei problemi profuso dalle realtà più d’avanguardia ha portato a due osservazioni principali che ci guidano oggi nell’analisi di queste sostanze chimiche “eterne”.

1. I PFAS si possono trovare ovunque: dal sito di campionamento al laboratorio di analisi (anche negli strumenti), e in tutti gli ambienti che incontriamo tra uno e l’altro. Per questo motivo è fondamentale evitare che le fonti di background contaminino i campioni.
2. I PFAS sono “appiccicosi”: possono aderire ad alcuni dei materiali comunemente utilizzati per il campionamento e l’analisi (per esempio, contenitori in vetro o pipette). Per questo motivo bisogna tenere presente il livello di ritenzione dei PFAS di tutti gli elementi delle linee del campione.

Proprio a causa di queste caratteristiche, nell’analisi dei PFAS è di particolare importanza evitare la contaminazione di fondo e prevenire le perdite dovute alla ritenzione. A prescindere dal metodo che si sta utilizzando, le procedure di lavoro ottimali impongono di valutare l’idoneità all’uso di sistema e materiali prima dell’analisi del campione. In alcuni casi i risultati potranno suggerire modifiche all’attrezzatura o la sostituzione di alcune parti per garantire l’adeguatezza agli analiti analizzati e ai relativi LOD. I seguenti materiali per il campionamento e le attività di laboratorio sono spesso sottoposti a screening prima dell’uso:

• Recipienti per la raccolta di campioni
• Prodotti per l’estrazione in fase solida (SPE)
• Vacuum manifold per SPE
• Dispositivi di filtraggio
• Vial e tappi per autocampionatore
• Filtri fase mobile
• Linee di trasferimento fase mobile
• Filtri e tubi in PTFE utilizzati per la strumentazione UHPLC o HPLC (per esempio degasatore fase mobile, componenti pompa LC, ecc.)
• Solventi e reagenti fase mobile
• Colonne LC
• Qualunque altro elemento presente lungo le linee del campione

La tabella I mostra in dettaglio i materiali di laboratorio per l’analisi dei PFAS utilizzati nei metodi di test ASTM, DIN, EPA e ISO. Per selezionare i materiali corretti assicurarsi di scegliere prodotti adatti al metodo, e di verificare che il proprio sistema e i materiali siano privi di analiti target (tabella II) e idonei per l’analisi dei PFAS secondo i livelli richiesti dal metodo. Restek è fiera di fornire ai laboratori che svolgono analisi dei PFAS materiali puliti e di alta qualità, oltre che un supporto tecnico esperto nell’analisi dei PFAS a catena ultra-corta, alternativi e tradizionali con l’utilizzo di una vasta gamma di standard internazionali per le analisi.

Tabella I: Prodotti per l’analisi dei PFAS suddivisi per metodo

*Contiene meno di 2 g/L di materiale particolato solido.
^†Ideale per PFAS <C4. Non sono disponibili standard di analisi ufficiali.
^‡Sono disponibili standard PFAS aggiuntivi.
**Soddisfa i requisiti del metodo EPA 8372.
^††Non disponibile.

Tabella II: Elenco dei composti PFAS suddivisi per metodo